Dal retro di copertina del vinile MLP 12-151 stampato nel 1965 dalla Melodisc Record Limited di Londra: “The exciting Music of Ravi Shankar”.
La musica indiana si basa sul Raga. I raga sono forme melodiche basate su:
A. Mēḷakartā cioè una raccolta di “scale musicali fondamentali” nella musica carnatica (musica classica dell’India meridionale), noti anche come raga genitori o janaka raga da cui possono essere generati altri raga. Un melakarta raga è talvolta indicato anche come Mela (Melas in questa pubblicazione), Karta o Sampurna, che sono 72 in tutto.
B. Scale di modelli fissi ascendenti e discendenti. Le scale ascendenti sono chiamate Arohan, e le scale discendenti sono chiamate Avarohan.
La musica indiana conserva ancora la sua antica tradizione e le sue forme, anche se la sua evoluzione dai canti vedici e la sua lenta transizione attraverso il suo Medioevo, è stato un processo che ha preso molti secoli.
Ogni rāga ha il suo carattere, colore e umore che crea un’atmosfera appropriata all’ora del giorno o della notte, alla stagione e all’occasione. I musicisti indiani attraversano costantemente sentimenti di avventura ed eccitazione – così come i loro ascoltatori – mentre creano e improvvisano entro i limiti stabiliti e le regole fondamentali del rāga e Tāla. (Il Tāla è un ciclo ritmico con unità di tempo fisse come 16, 14, 12 pulsazioni con le loro suddivisioni).
Nella forma classica di un recital strumentale del sistema indùstan (indostano) a cui appartiene Ravi Shankar, il musicista inizia con un Alap, o invocazione, che deve essere lenta e serena nel suo svolgimento, ma che esplora esaustivamente il rāga scelto. Dopo questa lenta invocazione da solista, il musicista si manifesta in un Jor, che è ritmico, e dopo aver attraversato innumerevoli variazioni finisce in un Jhala, che è un movimento veloce con la mano destra, con il plettro, dando il ritmo. Lo svolgimento della parte Alap e Jor è il vero test per un artista in un programma musicale e anche per gli intenditori del suo pubblico. Il Gat dà inizio alla seconda fase, e qui il Tabla, la percussione, si unisce. Il Gat è una composizione fissa, di solito con un ciclo temporale (Tāla) che va da 2 a 16 mātra. I Gats sono in tempo lento, medio o veloce, e hanno i loro sviluppi e variazioni in cui i musicisti hanno di nuovo molto spazio per l’improvvisazione. Il Gat termina generalmente con un crescendo, suonato molto velocemente, noto come Jhala. Le percussioni battono la struttura ritmica del pezzo e mantengono il time-cycle del Gat. Le divisioni sono molto importanti. Per esempio ci sono vari Tāla in 10 Matras, che differiscono nella loro divisione dei battiti; potresti avere 2+3+2+3, o 4+4+2, o 3+3+4 ecc. La pulsazione principale, o “l’uno”, il battito principale in un ciclo ritmico, è noto come “Sum” (SAM), e in una canzone o Gat la composizione coincide continuamente su, o è tenuta insieme da questo “Sum”.
RAVI SHANKAR, un componente del sistema indùstan, è il discepolo di Ustad Alauddin Khan, uno dei più grandi musicisti viventi. Ravi Shankar è un importante musicista e compositore di Sitar, ben noto al di fuori dell’India attraverso i suoi estesi tour di concerti in Occidente e in Oriente, e la sua già ingente raccolta di registrazioni.
SHANTA PRASAD è ora considerata uno dei più grandi performer dell’India sulla Tābla. Ha viaggiato molto in Europa come membro di varie delegazioni culturali sponsorizzate dal governo indiano.
La musica in questo disco:
Lato A
Rāga: HEMA-BIHAG Questa è una sub-melody del rāga principale Bihag. È una creazione originale di Ustad Alauddin Khan, il decano della musica indiana e l’insegnante di Ravi Shankar. Di solito viene reso nella prima parte della notte ed è sereno e tranquillo nell’umore. Pandit Ravi Shankar dopo un breve Alap suona un Gat (composizione) confinato a Teental (16 battiti) e dà un’esposizione magistrale in linea con il carattere sublime e sereno del Raga.
Lato B
Questo lato comprende due elementi: uno un Raga dell’India meridionale e l’altro un Dhun classico leggero in Mishra Mand. (Per Dhun intendiamo un brano strumentale leggero della musica classica indostana). Sebbene possa essere suonato in un rāga, può essere interpretato più liberamente e può incorporare note estranee alla forma melodica prescelta.
Rāga: MALAYA MARUTAM Questo è un rāga della scuola Karnatik (carnatica) dell’India meridionale, ma Pandit Ravi Shankar ci ha messo il colorato abito dell’India settentrionale indostana. La composizione è confinata a un ritmo di 16 battiti chiamato “Teental”. Questo rāga lascia cadere completamente il MA o Madhyama (la quarta nota) sia in Aroha (ascesa) che in Avaroha (discesa). Nella scala esotonica, abbiamo la seconda nota RE e la sesta nota NI Komal (bemolle, alterato). La struttura del rāga è così particolare che può essere reso efficacemente sia al mattino che alla sera con eguali vantaggi.
Rāga: MALAYA MARUTAM Questa composizione ha una cadenza allegra e il maestro con cura meticolosa ha dato libero gioco alla sua immaginazione nel tessere bellissimi note-passaggi o intervalli decorativi. Mishra Mand è una melodia notturna ed è di carattere esilarante e romantico.
Per circa tre minuti verso la fine, Pandit Ravi Shankar passa a una composizione a ritmo veloce che offre l’opportunità a Pandit Santaprasad – il tablista – di aprire le spalle e arricchire la performance con il suo accompagnamento artistico.