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Stefano Grazia, il collaboratore di Partho durante il suo viaggio musicale in Italia, si dedica a suonare, spiegare e insegnare all’ascoltatore.

I due principi fondamentali che reggono il sistema musicale indiano sono quelli di rāga (melodia) e tāla (ritmo). Così come il rāga esprime tutta la concezione melodica della tradizione indiana classica, allo stesso modo il tāla esprime la concezione ritmico-metrica, affermatasi in India nel corso dei millenni (il termine tāla compare già nel Nātyaśāstra – trattato di musica e danza – dei primi sec. d.C. che tra l’altro parla di ben 108 possibili tāla, anche se questo è un numero simbolico). Il primo brano di questo album, rāga Simhendra Madhyamam, viene esposto nella classica forma – ālāp, jor, jhala – senza l’accompagnamento del tablā e con il solo strumento melodico, il sarod. Si tratta quindi di un vero e proprio preludio dove il rāga si dispiega lentamente e le sue note sono presentate poco per volta quasi fossero personaggi che si presentano sulla scena. L’elemento ritmico è presente solo nella seconda e terza sezione (jor e jhala). I rāga sono spesso associati a dei sentimenti, stati d’animo o sapori (rasa) e ai momenti della giornata, a seconda della predominanza delle note della loro scala musicale.

26 novembre 2023. Il M° Partho Sarothy e Stefano Grazia fotografati prima del concerto all’Odeo presso i giardini del Teatro Olimpico di Vicenza

Nel secondo brano, rāga Charukeshi, la melodia si sviluppa invece all’interno del ciclo ritmico noto come teentāl (tāl è la parola moderna in hindi che deriva direttamente dal sanscrito tāla). Questo ciclo ritmico è formato da 16 battute o misure (mātrā) suddiviso in 4 + 4 + 4 + 4, caratterizzato da una asimmetria del basso nella terza quartina. È uno dei cicli ritmici maggiormente utilizzati nella musica classica dell’India del Nord, perché grazie alla sua struttura regolare e simmetrica permette un’infinità di variazioni. La sua struttura quaternaria, d’altronde, si ispira direttamente ai cicli della natura, quali ad esempio, le 4 stagioni, le 4 fasi lunari, i 4 punti cardinali, o a principi fisiologici come quello delle 4 fasi del prānāyāma. La prima parte di questo rāga è in tempo (laya) molto lento (vilambit) mentre la successiva è in tempo veloce (drut) per concludere poi con il velocissimo finale (jhala)

[Stefano Grazia]

Foto di gruppo al tempio Iskon dopo il concerto tenutosi il 1 novembre 2024. Da sinistra: Guru Charana (Ferdinando Casoni), Partho Sarothy, Alan Bedin e Stefano Grazia

L’esecuzione di questo concerto all’interno dell’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza è un bellissimo
esempio di come la musica classica indiana possa trovare ascolto all’interno di spazi simili a quelli per i quali è nata e concepita, e di come si possano creare condizioni ideali di ascolto e di fruizione di questo
straordinario repertorio

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